lunedì 1 aprile 2013

le molecole dell'amore



     
aprile 2013 


Gli scienziati dicono che l’amore (quello tra i due sessi) è una tempesta biochimica, od anche un’emozione primordiale. Vediamo il perché. Intanto cominciamo a definire cosa sono i sessi. Il maschio è tale perché ha ereditato dal padre il cromosoma Y che, associato al cromosoma X ereditato dalla madre ne fa un maschio, appunto. Se avesse ereditato dal padre un cromosoma X sarebbe una femmina. Un cromosoma X, sia nel maschio che nella femmina, è sempre fornito dalla madreEsistono anche delle anomalie, tra cui il supermaschio XYY, la femmina dalla sindrome XXX (probabilità 1/500, entrambi fertili), ed il maschio con la sindrome KlinefelterXXY, sterile, con probabilità 1/700). Quando nacque l’amore come noi lo intendiamo (cioè in senso romantico)? Gli scienziati hanno calcolato che dev’essere avvenuto circa 4 milioni di anni quando i partner del gioco, antenati africani della nostra specie, erano eretti e potevano guardarsi in faccia e l’aspetto e l’attrazione personale divennero fattori importanti per proseguire nella relazione. Ma l’amore di questi nostri primitivi antenati non durava tanto a lungo come (in generale) accade adesso. Nella savana quattro  anni erano già troppi per completare le cure al rampollo che era il frutto della loro passione. Nuove diversificate avventure e nuovi figli avrebbero assicurato, istintivamente, il perpetuarsi della specie. Sarà per tale antico retaggio evoluzionistico che i picchi dei divorzi attuali si hanno al quarto anno di matrimonio, quando è già abbastanza grande il primo figlio, oppure al settimo anno quando è comparso e cresciuto anche il secondo. Malgrado ciò, la scienza con i suoi fondamenti evoluzionistici non è stata in grado finora di spiegare l’amore omosessuale che non produce alcuna prole. 
Il maschio si differenzia fisicamente dalla femmina perché durante la vita fetale entrano in azione gli 
ormoni androgeni, il più importante dei quali è il Testosterone che ha la funzione di sviluppare i caratteri sessuali secondari maschili e successivamente di mantenerli ed ampliarli. Vedere formula di struttura nella figura allegata 

e l’immagine TESTOSTERONE ED IPOFISI che evidenzia la produzione dell’ormone nei testicoli sotto l’azione dell’
ipofisi (o ghiandola pituitaria), con gli intermedi chimici del processo, cioè GnRH = fattore di rilascio delle gonadotropine (Gonadotropin Releasing Hormone), LH = ormone gonadotropo luteinizzanteFSH ormone follicolo stimolante. Si vede dallo schema che la produzione del testosterone viene stimolata dall’ormone ipofisario LH che a sua volta viene stimolato dal GnRH. L’Inibina secreta nelle cellule di Sertoli dei testicoli riduce il livello ematico dell’FSH riducendo di conseguenza la sintesi del Testosterone nei testicoli stessi (feedback negativo)Con analogo feedback negativo agisce lo stesso Testosterone che se accumulatosi troppo riduce l’attività dell’ipotalamo e dell’ipofisi.
— Nel caso della donna GnRH, LH ed FSH sono determinanti per la realizzazione del ciclo mestruale. La  funzione principale di FSH è la stimolazione della produzione di estrogeno e progesterone.      

 

PROGESTERONE – è l’ormone femminile che crea le condizioni adatte alla fecondazione della cellula uovo.


— Un altro ormone androgeno è il 
DHEA (Dehydroepiandrosterone nella grafia inglese), prodotto, nei testicoli e nelle ovaie (gonadi), nelle ghiandole surrenali e nel cervello. È lo steroide circolante più abbondante negli esseri umani e nei mammiferi in generale. Agisce sul recettore degli androgeni sia direttamente che attraverso i suoi prodotti androstenediolo androstenedione. Questi ultimi possono a loro volta diventare testosterone e gli estrogeni estrone ed estradiolo. Gli ormoni androgeni sono prodotti in grande quantità dalle cellule di Leydig del testicolo. Data la complessa catena che regola la produzione di testosterone, non è difficile avere una deficienza di tale ormone. Le malattie o le condizioni negative agenti sui testicoli, sull’ipotalamo e  sull’ipofisi portano ad una condizione detta di ipogonadismo ed ad una conseguente riduzione della mascolinitàAnche gli stili di vita possono avere una loro influenza, ad es. l’eccessivo consumo di carni contenenti estrogeni (soprattutto pollame) o di birra contenente fitoestrogeni possono ridurre il livello di testosteroneCosì pure lo stress. Che lo stato emotivo influenzi il livello di testosterone è stato chiaramente dimostrato in un’indagine condotta sui soldati nella guerra del Vietnam: quelli coinvolti nei combattimenti ne avevano molto meno degli altri delle retrovie. Negli animali la produzione dell’ormone è spesso influenzata dalla stagione, dall’illuminazione, dalla temperatura. Non è da pensare che il testosterone sia un retaggio solo maschile, perché anche la donna adulta ne ha un certo quantitativo necessario per l’eccitazione (ne sono carenti molte donne frigide). Quello della donna è sintetizzato in piccola quantità dalle ovaie e dalla corteccia surrenale. Ma cos’è un ormone? La sua funzione è spiegata da due parole prese assieme: molecola segnale (ormone viene dal greco “hormôn” = “eccitante”). Essa può essere o piccola e idrofoba se riesce a passare attraverso la membrana cellulare generando altre molecole segnalatrici che vanno ad attivare il nucleo, oppure grande ed idrofila ed allora ha bisogno di un recettore di superficie. Passa senza difficoltà anche un gas, l’ossido d’azoto (NO) che fa da iniziatore di un processo di rilassamento della muscolatura liscia dei vasi sanguigni e pertanto favorisce la funzione erettile. Le molecole del testosterone sono sufficientemente idrofobe da riuscire a passare e ad attivare dei recettori intracellulari che innescano un processo di attivazione dei caratteri maschili. La mancanza del recettore del testosterone è dovuta ad una mutazione del rispettivo gene, per cui gli individui affetti, pur essendo col cromosoma XY e pur producendo testosterone non hanno la possibilità di far recepire il segnale alle loro cellule, ed il loro corpo durante la pubertà non prende i caratteri maschili: gli individui si sviluppano come se fossero femmine, pur non essendo tali.
— Senza chimica non ci sarebbe amore. Senza il neurotrasmettitore Feniletilammina (PEA), non si produrrebbe la “fiammata”. E se non ci fosse  l’ossitocina (dal greco “oxys” = veloce e “tòkos” = parto), prodotta dall’ipotalamo?  È essa l’ormone chche  favorisce nella donna le contrazioni del parto  e che partecipa in entrambi i sessi alla risposta sessuale favorendo comportamenti che invitano a perfezionare l’incontro, ad esempio l’abbraccio affettuoso per cui gli Americani l’hanno chiamata il “Cuddle chemical”. È stato osservato che il livello di ossitocina cresce costantemente mano a mano che cresce l’intimità con il partner. Sembrerebbe, da studi effettuati, che negli uomini non è il sesso che viene influenzato da questo neuropeptide, ma le emozioni. Gli uomini a cui era stato somministrato questo ormone diventavano più sentimentali rispetto al mondo che li circondava. L’ossitocina influenza anche i comportamenti sociali. La differenza tra specie più sociali (ad esempio il babbuino) e specie meno sociali (ad esempio l’orso) sarebbe da attribuire ai livelli di ossitocina. L’ossitocina fa miracoli anche nei topi delle praterie (Microtus ochrogaster). Questi topi sono monogami, nel senso che le coppie convivono assieme tutta la vita (secondo Sue Garter, zoologa dell’Università del Maryland ed L. Goetz, etologo dell’Università dell’Illinois) per il fatto che producono molta ossitocina (insieme a Vasopressina), a differenza di altre razze di topi, anche se, in base a recenti studi, si concedono molti tradimenti coniugali. Dall’analisi del DNA risulta infatti che molti figli non appartengono alla coppia, concedendosi le femmine anche trasgressioni con topi di passaggio (studi di Alex Ophir e colleghi dell’Università della Florida). Psicopatici ed autistici avrebbero una mutazione del gene rs 53576 che fabbrica il recettore dell’ormone per cui l’ossitocina non può esplicare la sua funzioneNon so quanto sia valida, ma su Internet si vende anche una pozione, l’Enhanced Liquid Trust, uno sciroppo a base di ossitocina e feromoni, una specie di filtro d’amore. Una volta si pensava che questo neuropeptide agisse solo sul parto, ma oggi emerge dagli studi sull’ossitocina, ed è davvero sorprendente, che esso riduce la pressione arteriosa (e gli effetti permangono per diversi giorni dopo una sola somministrazione) ed abbassa il desiderio di porre sale sui cibi. Una gran quantità di ossitocina viene prodotta quando le coppie si scambiano le “coccole”. Nella figura ho posto la formula dell’ossitocina (peptide di 9 ammonoacidi) sia come sequenza a tre lettera sia come sequenza ad una sola lettera (per il significato dei simboli vedere il mio articolo l’endorfina della saliva ). L’amore maturo è favorito e prolungato oltre che dall’ossitocina anche da un altro gruppo di molecole che prendono il nome di endorfine. Per esse vedere ancora il mio articolo l’endorfina della saliva.
— Quando leggemmo il disiato riso/esser baciato da cotanto amante,/questi, che da me non fia diviso,/ la bocca mi baciò tutto tremante” (Dante, Inferno, V, 133-136 (Francesca da Rimini). Il meccanismo chimico di questo bacio è chiaro: Quando Paolo e Francesca leggono di Lancillotto che bacia Ginevra sulla bocca (“il disiato riso”) si scatena in loro la passione, e i messaggeri galeotti sono molte delle molecole che ho indicato sopra, in particolare la feniletilammina, ma anche altre possono essere comparse per l’occasione, soprattutto l’Adrenalina, stimolatrice della frequenza cardiaca (che in questi casi può arrivare fino a 150 battiti per minuto), come evidenzia il tremito di Paolo. A questi segnali chimici iniziali fa generalmente seguito l’aumento dei livelli di Serotonina e di Dopamina (vedere formule in figura). La serotonina alza il tono dell’umore, la dopamina aumenta la disponibilità verso l’altro partner. Il circuito della dopamina è evidenziato nell’immagine ZONE DEL CERVELLO DOVE SI ACCUMULA LA DOPAMINA, etc. della figura allegata. Alla fine gli stimoli chimici raggiungono la corteccia prefrontale determinando una sensazione di piacere. È quanto serve perché si possa propagare la specie: se non ci fosse piacere non si farebbero figli. È curioso che i malati di Parkinson sottoposti alla cura con L-DOPA (levo-DOPA, un amminocido sintetico – vedere formula in figura – che riesce a superare la barriera ematoencefaica e si trasforma in dopamina nella substantia nigra), in circa il 20% dei casi produce ipersessualità perché perviene nel nucleus accumbens che giuoca un ruolo centrale nel circuito dello “appagamento”. 

Ovviamente per l’incontro sessuale tanto meglio se l’organismo è ben riposato (importanza del sonno) e senza stress. Alcuni sostengono che l’attrazione sessuale è favorita anche dai Feromoni (dal latino “fero” = “trasporto” ed “o[r]mone,”), molecole agenti sull’odorato, determinanti per la funzione sessuale nel caso degli insetti, che nel caso degli umani stimolerebbero i recettori vomero-nasali situati alla base del setto nasale.  La Copulina, in realtà una miscela di acidi grassi, secreta in maggiore quantità durante l’ovulazione della donna, sarebbe un feromone attrattivo per i maschi (Devendra Singh e Matthew Bronstrad dell’Università del Texas). I neuroscienziati sono riusciti finanche a stabilire le aree del cervello che si attivano quando l’amore è romantico che sono diverse da quelle dell’amore passionale: nel primo caso si attivano le zone del cervello che regolano i meccanismi motivazionali, nel secondo caso si attivano le zone regolatrici dello stress e della paura (studio del cinese Xiaomeng Xu Lo nella rivista Human Brain Mapping).
 Altri studi sull’amore correlato con specifiche zone del cervello sono delle ricercatrici Donatella Marazziti, psichiatra dell’Università di Pisa e Bianca P. Acevedo della Stony Brook University.
— Ricapitolando, se gli ormoni preparano il terreno è il cervello che tramite i vari centri (encefalici, lombare e sacrale) e tramite varie vie di comunicazione nervose determina il finale: l’accoppiamento sessuale.  
È noto che maschi e femmine umani hanno un comportamento diverso durante il corteggiamento, ma finora non era noto che i due cervelli presentassero delle differenze significative in alcuni circuiti neuronali. La scoperta piuttosto recente fatta sui moscerini della frutta, ma estensibile anche al genere Homo, si riferisce al gene battezzato dsx (doublesex). Questo gene determina oltre che la forma del corpo dei maschi e delle femmine anche l’architettura neuronale specifica per ciascuno dei due sessi. Lo studio originario è di alcuni biologi delle Università di Glasgow e di Oxford. La pubblicazione è Elizabeth J Rideout, et al.Control of sexual differentiation and behavior by the doublesex gene in Drosophila melanogaster, Nature Neuroscience, 13, 458–466 (2010). I giornalisti che hanno commentato la notizia hanno parlato di “cervello rosa” e di “cervello azzurro”.
Secondo gli studi condotti dalla psichiatra Donatella Marazziti, alla quale ho accennato sopra, anche per l’ amore distrutto dalla gelosia c’è ancora la serotonina come molecola responsabile il cui difetto è deleterio per la serenità della coppia, per cui si parla di questa sostanza anche come “neurotrasmettitore della felicità”. Ciò è stato stabilito dosando il livello dell’ormone nel sangue dei gelosi che è più basso del normale rispetto ai non gelosi. Un’altra molecola che cresce negli innamorati è il fattore di crescita nervoso (NGF), come dimostrato nel 2005 da alcuni scienziati dell’Università di Pavia. Sia rispetto al gruppo di scapoli sia rispetto al gruppo impegnato in una relazione a lungo termine il gruppo di soggetti che si era recentemente innamorato mostrava livelli nettamente superiori di NGF (ognuno dei gruppi era di 58 persone). [Emanuele, E. ed altri, Raised plasma nerve growth factor levels associated with early-stage romantic love, Abstract. Psychoneuroendocrinologysettembre 2005]. La chimica gioca brutti scherzi alle coppie di innamorati nel caso che uno dei due partner esagera con gli antidepressivi SSRI (Selektive reuptake inhibitors, Inibitori selettivi della ricaptazione), una classe di antidepressivi che permette alle cellule nervose di avere grande disponibilità di serotonina, ad es.il Prozac che impedisce la ricaptazione della serotonina, (vedere a questo proposito il mio articolo il cervello, questo sconosciuto ). La ben nota ricercatrice Helen E. Fisher della Rutgers University mette in evidenza il caso di una coppia di sua conoscenza sull’orlo del divorzio che torna all’amore dopo che la donna interrompe l’uso dell’antidepressivoSarebbe quindi dannoso un eccesso di serotonina? Sì, si pensa che un tale eccesso interferisca con l’attività della dopamina.  Esisterebbe quindi un contrasto tra sesso e salute mentale nell’uso del Prozac impiegato soprattutto nei malati affetti da DOC (Disturbo ossessivo compulsivo (OCD in inglese).
A proposito di E. Fisher, vorrei mettere in evidenza che i suoi studi sulla neurochimica dell’amore sono molto avanzati, padroneggiando lei l’impiego dell’MRI (Functional magnetic resonanceimaging). Uno dei casi da lei studiato con tale strumento di indagine è stato quello dei “cuori infranti” (in inglese “heart-broken”), persone sofferenti per il rifiuto del partner di continuare la relazione. Cosa avviene nel cervello quando al “cuore infranto” si mostra la foto dell’amato o dell’amata? All’fMRI si nota l’attivazione di quelle stesse parti coinvolte nell’innamoramento e nel desiderio, tra cui il nucleus accumbens e la corteccia prefrontale, che poi sono le stesse che si attivano con la cocaina. Si aggiungano inoltre le aree note come corteccia insulare e cingolato anteriore, a cui di norma viene associato il dolore fisico e le preoccupazioni (lo stress). Si notano anche attivazioni nelle zone collegate alla regolazione delle emozioni, alla valutazione dei problemi, alla presa di decisioni. Quanto sopra suggerisce l’ipotesi che il paziente (o la paziente) tenti di valutare la situazione e di uscire dall’abisso in cui è caduto, quello tanto bene descritto da William Shakespeare nel sonetto 147: “Ora la mia ragione mi trascura / E io non penso più a cose gioviali; / Farnetico, vaneggio, mia sciagura, / E parlo a caso di cose irreali”. Come se rivedendo l’immagine e ripensando al caso si fosse tentati di trovare una terapia. D’altronde, ripetendo la seduta a distanza di tempo tutte le aree del cervello sopra menzionate risultano meno attive, e sempre meno attive quanto più tempo è passato. Riporto qui le fonti di tre pubblicazioni di Fisher: Fisher HE et al. “Reward, Addiction and Emotion Regulation Systems Associated With Rejection in Love”, J. Neurophysiol. 104: 51-60 (2010) (free pdf) — Fisher HE “The Drive to Love: The Neural Mechanism for Mate Selection”, The New Psychology of Love, 2nd Edition. RJ Sternberg and K Weis (Eds.) New Haven: Yale University Press (2006) (free pdf) — Fisher HE et al,. “Romantic love: a mammalian brain system for mate choice”, Phil Trans R Soc B 360: 2173-2186. (2006) (free pdf).    SEGNALA UN ERRORE OD ‘INESATTEZZA.

 
  1. Francesco 12 Aprile 2013 a 22:23 |  

    Decisamente interessante. Ancor più il sapere che, attraverso la chimica, possano cambiare od essere alterati comportamenti legati alla sfera sentimentale. Sarebbe bello ed utile trovare in commercio, o ricevere dallo specialista del “cuore”, prodotti atti a migliorare un rapporto sentimentale, che dà sofferenza ad un componente la coppia. Si vorrei poter fare re-innamorare mia moglie, anche solo una piccola parte di quello che nutro per lei.
    Congratulazioni per le sue ricerche, mirate, se applicate, al raggiungimento della felicità. Credo fermamente all’importanza della chimica umana, per quanto concerne non soltanto la nostra parte fisica, ma anche quella legata ai comportamenti umani non escluso il sentimento principe delle relazioni umane: l’amore.
    Cordialmente
    Francesco

     
  2. boffa g.
    15 Aprile 2013 a 14:39 | 

    Ho letto con enorme interesse il tuo articolo su le molecole dell’amore.
    E’ necessario che si creano le stesse condizioni per l’amore per i fiori,per l’arte,per fare il clown o per scalare le montagne??
    Complimenti e spero di vederci presto.
    Saluti
    G.B. ( junior)

A

venerdì 15 febbraio 2013

artrite, artrosi ed altre infermità degli arti


 artrite, artrosi ed altre infermità degli arti

23 Apr

Archivio | aprile, 2018

artrite ed artrosi sono due termini che si rassomigliano spesso nei sintomi, ma sono due cose concettualmente diverse. La prima è un’infiammazione di una o più articolazioni o per traumi o per infezioni o per disturbi del ricambio (gotta), la seconda è un assottigliamento delle cartilagini articolari con tentativi di autoriparazione, depositi di calcio e distrofie ossee. Se si approfondiscono le manifestazioni dei sintomi si trovano sostanziali differenze. I dolori artrosici si riducono se si riduce il movimento, quelli artritici sono insensibili al movimento e proseguono anche quando si è a letto. La rigidità negli artrosici è presente solo nelle forme gravi, mentre negli artritici è presente sempre, specialmente al mattino. Altro sintomo caratteristico dell’artrite è il gonfiore, che è raro nell’artrosi. (Vedere anche illustrazione SINTOMATOLOGIA ARTROSI/ARTRITE nella figura 1). La differenza tra le due condizioni si riconosce con la presenza od assenza di cellule infiammatorie nel liquido sinoviale. Un’altra caratteristica della degenerazione artrosica è la presenza di escrescenze ossee dette osteofiti, come nell’immagine ARTROSI ELLA MANO della figura 1. Esse provocano dolore e perdita di funzione dell’articolazione. Le articolazioni degli artrosici sono logorate, quelle degli artritici sono infiammate. Faccio notare che la terminologia anglosassone chiama  artrosi osteoartrite (osteoarthritis).    ( NOTA 8)  
Esaminiamo un po’ più a fondo l’artrosi. Per ridurre il dolore, le artrosi si curano con antiinfiammatori, anelgesici, con la palestra e talvolta con le fasce riscaldanti o con le manipolazioni. Per quanto riguarda la palestra è bene farsi seguire da qualche fisioterapista, altrimenti il male può peggiorare.
Una delle artrosi più comuni è il mal di schiena, il più delle volte interessante le vertebre della zona lombare e lombosacrale. Vedere in figura 2 ARTROSI VERTEBRALE. La sua origine in molti casi (almeno il 70% del totale) è da attribuire ad incorretta postura – vedere POSTURA in figura 2) – od a mancanza di movimento od a difetti strutturali della schiena. Anche chi pratica giardinaggio dovrebbe evitare di curvarsi quando è nella posizione eretta; dovrebbe invece preferire di curvarsi inginocchiato. Del malanno ne soffrono 8 persone su dieci. (NOTA 1)
Ma perché la razza umana è così sofferente di mal di schiena? È perché l’evoluzione, che pure ci ha avvantaggiato con la stazione eretta, non ha completato bene l’opera. Nel 60–70% dei casi il dolore acuto passa in 6 settimane, nel 20% dei casi in 12 settimane. La scoliosi (deviazione della colonna vertebrale – vedere in figura 2 l’immagine LA SCOLIOSI) è la causa del mal di schiena di Bolt, il giamaicano più veloce del mondo. Spesso è dovuta a lunghezza ineguale delle gambe. Importante per i ragazzi è la postura nel sedersi a scuola. Altre curvature della spina dorsale (o in avanti in alto o all’indietro al centro o all’indietro al centro e di nuovo in avanti in basso) si chiamano lordosi. Talvolta dolori alla schienapersistenti possono costituire un sintomo della comparsa di una spondilite. Per essa si veda più avanti. Alcuni ricercatori pensano che un’eccesiva preoccupazione del paziente per il mal di schiena ne ritardi a la guarigione. Quindi quando esso è venuto non farne una tragedia, e provarle tutte, provare anche la manipolazione vertebrale basata sulla teoria che alcuni mal di schiena derivano da sublussazioni vertebrali. Il dolore al polso spesso  è causato da un tipo di artrosi che viene chiamato da instabilità carpale causata per lo più dalla frattura dell’osso scafoide la cui posizione è indicata nella mano nell’immagine POLSO: ARTROSI DA INSTABILTÀ CARPALE della figura 1. Le fratture dello scafoide sono difficili a guarire e dopo le cadute (con le mani avanti per proteggersi) è frequente che quest’osso rimanga definitivamente lesionato. Ma ovviamente il dolore al polso può avere anche altre cause, ad esempio l’artrite reumatoide     (NOTA 4) (NOTA 6) o la sindrome del tunnel carpale, un’infiammazione (con formicolio alle dita e difficoltà a prendere in mano oggetti) del nervo mediano che passa nel tunnel carpale e che dà la sensibilità alle dita. (NOTA 5) Le cause dell’artrosi potrebbero esser tante: soprattutto traumi e microtraumi in attività lavorative, come utilizzo del martello pneumatico (artrosi alle mani), guida di camion (artrosi lombare),uso eccessivamente protratto del computer (artrosi cervicale-dorsale). L’artrosi del ginocchio è provocata dalla progressiva degenerazione della cartilagine  (NOTA 3)    delle superfici articolari [vedere nella figura 1 l’immagine GINOCCHIO (particolari) e qui sotto MENISCO, STRUTTURA FIBROSO-CARTILAGINEA DEL GINOCCHIO]. Questa alterazione strutturale tende a portare le ossa a contatto l’una dell’altra. Il paziente di solito sente più dolore nello scendere che nel salire le scale. Se gli interventi precedenti falliscono e la qualità della vita del paziente è tale da giustificare l’intervento, ed anche se il paziente è abbastanza giovane, bisogna inserire una protesi. Vedere in figura 1 PROTESI METALLICA AL GINOCCHIO a cui è stata affiancata, per spiegare la funzione della protesi, anche l’mmagine FEMORE-TIBIA. L’operazione inizia con un taglio ne praticatosulla parte interna del ginocchio, lungo 8-10 cm. Spesso l’intervento si fa su di un solo compartimento, il più rovinato, che più di frequente è quello interno. Vengono levigati la parte superiore della tibia ed il condilo femorale (una delle due prominenze rotondeggianti del femore) per farli aderire bene alla protesi. Un paio di giorni dopo l’intervento si può stare in piedi con le stampelle (da tenere però almeno 4 settimane). La trombosi venosa, viene tenuta a bada con antitrombotici (eparine) e calze elastiche; ma pur tuttavia essa si verifica in meno dell’1% dei casi.
Perché un ginocchio si gonfia?    Se non vi è stato un trauma, può essersi verificata un’infezione che ha portato ad un aumento del liquido articolare contenente pus, oppure, se l’aumento del gonfiore è graduale,  esso dipenderà per lo più da  patologie della membrana sinoviale.  Se il ginocchio è gonfio si interviene con infiltrazioni di cortisone (con prudenza) o di  acido ialuronico. Talvolta si aspira il liquido e si verifica che è presente un’infezione. In questo caso è necessario l’uso di un antibiotico. (NOTA 9)
L’artrosi dell’anca è provocata dal fatto che le due facce articolari della testa femorale e dell’acetabolo (la cavità sferoidale dell’osso iliaco) non sono più correttamente lubrificate e nutrite dal liquido sinoviale generato dalla membrana sinoviale, e la cartilagine è deteriorata. Vedere immagine ARTROSI DELL’ANCA in figura 1. Come per altre artrosi, esistono due terapie, una conservativa ed una chirurgica. La terapia conservativa si basa sui condrointegratori(associati nelle fasi acute ad antinfiammatori non steroidei, i FANS),

sulla fisioterapia, sul controllo del peso. La terapia chiruregica si decide quando la funzionalità dell’anca è molto compromessa ed il dolore non più accettabile. Vedere in figura 1 INSERIMENTO PROTESI, etc. L’intervento consiste nell’inserzione di una plastica speciale e di una testa metallica assemblata su di uno stelo fissato entro il femore. L’osteointegrazione provvede a rendere solidale l’osso con la superficie porosa della protesi. Talvolta (osteoporosi avanzata) è necessario cementificare. Il paziente resta in ospedale 4-8 giorni ed inizia a camminare con le stampelle. Se la protesi è stata cementata si può camminare senza stampelle dopo due settimane, altrimenti bisogna protrarne l’uso.   (NOTA 7)
Il gonfiore dell’osso è una patologia del ginocchio che spesso viene confusa con un danno al menisco. Parliamo dell’edema(gonfiore per accumulo di fluido dell’osso spongioso (vedere OSSO SPONGIOSO, etc. qui sotto), una struttura simile ad una spugna situata all’interno del femore e della tibia e contenente il   midollo.

L’artrosi vertebrale è un’affezione provocata da una modifica del tessuto cartilagineo presente tra le vertebre che non consente di mantenere più l’elasticità della colonna vertebrale. (vedere in figura 1 ARTROSI VERTEBRALE). Si vedano anche le due immagini di APPARATO SCHELETRICO in figura 1 ed il mio articolo l’ernia al disco.  L’artrosi vertebrale si manifesta, a seconda dei casi, con rigidità e dolore mattutino, formicolio degli arti, sciatalgia, lombalgia, cruralgia, disturbi cervicali. Spesso la malattia si stabilizza, ma per ovviare o ridurre al minimo i dolori occorre prendere dei farmaci sedativi, che vanno dall‘acido acetilsalicilico 2-(OCOCH3)C6H4COOH al paracetamolo CH3CONH-C6H4-OH, ai FANS, agli OPPIACEI, come il tramadolo, inibitore della ricaptazione della noradrenalina e favorente il rilascio della serotonina ( formule in figura 1). Questi ultimi sono farmaci basati su molecole non steroidee (il cortisone è uno steroideo). Se usati in creme bisogna non esporsi al sole diretto, perché questi farmaci sono fototossici per la pelle (ma se l’infiammazione da farmaco si è già verificata si può rimediare con un impacco freddo di permanganato di potassio [KmnO4] allo 0,025%).
I FANS riportati hanno tutti  un gruppo carbossilico COOH, essendo formalmente dei derivati dell’acido propionico (ketoprofeneibuprofene e naproxene). In particolare, può essere utile, per alleviare il dolore, il ketoprofene applicato per via transcutanea (ad es., come cerotto Keplat®[Monografia di keplat 7cer med 20mg.htm]. Altre classi di FANS non riportate in figura 1 sono gli indolici, gli oxicami, gli antranilici e gli arilacetici. Tutti impediscono, tramite l’inibizione dell’enzima cicloossigenasi, la sintesi, a partire dall’acido arachidonico, di quelle prostaglandinecoinvolte nella genesi dei processi flogistici. Vedremo più avanti che altre prostaglandine hanno effetto opposto. Un’altra classe di antinfiammatori non steroidei sono gli inibitori selettivi della cicloossigenasi 2, detti Coxib. Danno dei vantaggi rispetto ai precedenti perché hanno minori effetti gastrolesivi, ma non sono ancora stati sperimentati con sicurezza (alcuni di essi sono stati ritirati dal commercio perché risultati deleteri per la circolazione sanguigna). Nei casi resistenti si usano i cortisonici, che però hanno effetti collaterali, per cui bisogna evitarne l’abuso. I cortisonici sono in generale delle molecole ad attività glucococorticoide e/o antiflogistica, con struttura simile a quella dell’idrocortisone (formula in figura 1). L’attività glucorticoide è quella fisiologica dei corticosteroidi della ghiandola surrenale nel regolare il metabolismo degli zuccheri. I 4 prototipi con attività antiflogistica sono l’idrocortisone, il cortisone, che ha un CO invece dell’OH in posizione 11, entrambi naturali, il prednisolone con un doppio legame in 1-2, ed il prednisone che oltre al doppio legame in 1-2 ha anche un CO in posizione 11, entrambi artificiali. Mediante sostituzione con altri atomi (ad es. Cl, F, gruppi metilici) od altre modifiche periferiche, da queste 4 molecole sono stati ottenute numerose marche commerciali, alcune delle quali trovano impiego corrente. Per le artrosi, in generale,  si usano anche i condroprotettori (dal greco “chondros” = cartilagine) che hanno appunto la funzione di proteggere le cartilagini articolari (glucosammina, acido ialuronicocondroitina ed anche altri). Vederne le formule in figura 2. Si cerca con essi di impedire la progressione della malattia. L’acido ialuronico, in ingl. hyaluronic acid, è un glucosaminoglicano composto da acido D-glucoronico e D-N-acetilglucosamina ed i polimeri possono avere un peso molecolare compreso tra 5.000 e 20.000.000 dalton in vivo (il sinoviale è di 3-4 milioni). È detto anche Hyaluronan, ed è fornito come farmaco, essendo efficace sia nel caso dell’artrite che dell’artrosi specialmente sotto forma di iniezioni. Esso è presente in tutti i tessuti del corpo ed ha diverse importanti funzioni. Principalmente, nei tessuti non irrorati dal sangue, come le cartilagini, aiuta a portare nutrienti alle cellule ed espellerne tossine. Una persona di 70 kg ha circa 15 g di acido ialuronico nel suo corpo, un terzo dei quali vengono degradati e risintetizzati ogni giorno. La glucosamina agirebbe in conseguenza del fatto che stimola la produzione di acido ialuronico [McCarty MFMed Hypotheses_ 1998 Jun;50(6):507-10, Enhanced synovial production of hyaluronic acid may explain rapid clinical response to high-dose glucosamine in osteoarthritis]. La glucosammina somministrata in quantità di 1500 mg/die (ben al di sopra della dose giornaliera di 250 mg della pillola di Reumilase SD e di 400 mg di Artriflex Forte) non sembra influenzare la glicemia. Tuttavia persone col diabete dovrebbero monitorare il contenuto di glucosio nel loro sangue e vedere se ci sono delle variazioni nell’analisi quando prendono la glucosammina. Associata alla glucosammina si impiega, per combattere l’artrosi, anche il solfato di condroitina, importante componente della cartilagine. La glucosamina estratta dal guscio dei crostacei può raramente dare reazioni allergiche. In Italia si vende il Reumilase Plus® che contiene i due integratori associatiIl beneficio si osserverebbe solo con artrosi moderata. Sembra che l’osteoartrite dei cani e dei gatti si curi molto bene con glucosammina e condroitina. Viene anche considerato valido come antinfiammatorio il metilsulfonilmetano (CH3)2-S(O)2, ma prove della sua efficacia sono piuttosto incerte. Secondo studi dell’Università di Cardiff, una possibilità di alleviare le infiammazioni è quella di usare supplementi di acidi omega-3. Sono indicati come particolarmente idonei gli oli di salmone e di tonno, che contengono l’EPA (acido eicosapentaenoico) (vedere formula in figura 2), un acido con 20 atomi di carbonio (“eicosa” in greco vuol dire 20) con 5 doppi legami (perciò pentaenoico) in cis e con il primo doppio legame in posizione 3 dalla fine della catena (“omega”), pertanto è chiamato semplicemente acido omega 3. EPA ed i suoi metaboliti sono precursori della prostaglandina E3 (che agisce come inibitore dell’aggregamento delle piastrine e come antinfiammatorio), di trombossani(aggreganti, vasocostrittori) e di leucotrieni (implicati nella sindrome asmatica). In generale le prostaglandine, i trombossani ed i leucotrieni (tre classi che costituiscono gli eicosanoidi) sono anche metaboliti dell’acido arachidonico (od omega 6 detto così perché ha un doppio legame nelle posizione 6 a partire dal carbonio terminale della catena). Vedere le formule in figura 2 dove si osserva anche quella della prostaglandina E3 (“la buona”), di un trombossano[thromboxane in inglese] e di leucotrieni (entrambi classi di “cattivi”). Si osservi però che i trombossani derivati dall’EPA sono meno attivi (e quindi meno cattivi) di quelli derivati dall’acido arachidonico, ed anche i leucotrieni son meno aggressivi. WINOmega3.pdf  Si noti che qualche Autore  parla anche della bontà della prostaglandina I3, pure derivata da EPA e  che è pure riportata in figura 2. Prostaglandin I3 is formed in vivo in man a___ [Nature_ 1984 Jan 12-18] – PubMed – NCBI.htm. Tra i due oli appare migliore quello di salmone, contenente maggiore quantità di EPA (il 18%). Gli effetti benefici degli acidi grassi polinsaturi omega-3, ivi compreso l’acido docosaesaenoico o DHA [CH3-(CH2-CH=CH)6-CH2-CH2-COOH] di struttura del tutto simile a quella dell’acido eicosapentaenoico, ma a a 22 atomi di carbonio, sono stati ampiamente dimostrati oltre che nella riduzione della rigidità e lflessibilità delle giunture anche nel contrastare le malattie cardiovascolari occlusive. Talvolta le artrosi sono legate a fattori occupazionli com’è il caso dell’artrosi della radice del pollice (localizzata tra il primo metacarpo della mano e la prima falange del pollice). Ne sono affette le sarte e le ricamatrici. Vedere in figura 2 l’immagine IL POLLICE. . Se l’artrosi cervicale si manifesta nella parte alta della colonna cervicale si può avere un mal di testa diffuso detto “a casco”; se si manifesta nella aprte bassa si hanno spesso dolore alle spalle con irradiazioni fino alla mano, oppure vertigini, nausea, ronzii. Per l’artrosi cervicale sono consigliati esercizi di stretching e di mobilità nonché di rinforzo muscolare, da eseguire sotto il controllo di un fisioterapista. (NOTA 11)
L’artrosi all’alluce può verificarsi a causa dell’alluce valgo, spesso generato, particolarmente nelle donne, per le scarpe strette o per i tacchi alti. Vi è interessato il primo metatarso con la cosiddetta “cipolla”, che rende difficoltoso il camminare. Con un’operazione chirurgica le ossa vengono risistemate ed anche l’artrosi si attenua o sparisce del tutto. Vedere in figura 1 l’immagine ALLUCE VALGO. Le artriti si possono suddividere nei seguenti tipi: artite gottosaartrite reumatoide, spondiloartrite (a sua volta suddividibile in anchilosantepsoriasica e reattiva). Parliamo innanzitutto di artrite gottosa (o gotta). La gotta è un male antico di cui furono affetti tanti personaggi storici, come Alessandro MagnoGiulio Cesare , pensatori come Voltaire e scienziati, come Darwin.Vedere l’immagine LA GOTTA in figura 1. Ancora oggi la gotta non è rara non solo perché l’alimentazione moderna può essere ancora squilibrata in favore di proteine (come nei tempi antichi), ma anche perché si fa uso di diuretici che riducono l’eliminazione di acido urico. Il farmaco più impiegato per combattere l’iperuricemia è l’allopurinolo la cui formula è visibile nella figura 3 del mio articolo  i problemi del cuore – seconda parte) Nel caso di malattia già avanzata come antinfiammatorio si usa l’alcaloide colchicina (da usare con cautela perché estremamente velenoso). Vederne la formula in figura 1. L’artrite reumatoide è la malattia progressiva altamente deformante (tipiche sono le deformazioni delle mani). Vedere le immagini SINTOMATOLOGIA ARTRITE/ARTROSI nella figura 1, ARTRITE REUMATOIDE AVANZAMENTO DELLA MALATTIA in figura 3 e FASE INIZIALE DELL’ARTRITE REUMATOIDE IN UN GINOCCHIO pure in figura 3).       ( NOTA 4)        (NOTA 6)             Il farmaco più usato finora era l’antitumorale methotrexate (MTX, italianizzato in metotrexato) (vedere formula in figura 2) di cui non si conosce il meccanismo di azione. È stato ora scoperto un nuovo medicinale (il Tocilizumab, il cui suffisso –zumab indica che trattasi di un humanized monoclonal antibody, cioè di un anticorpo monoclonale umanizzato), che va a colpire selettivamente una citochina (una molecola cioè che serve per la trasmissione delle informazioni tra cellule del sistema immunitario) di nome interleuchina-6 (IL-6), decisiva nel sostentamento della  cascata infiammatoria che, come è noto, parte a causa di una disfunzione del sistema immunitario, agendo sul corpo stesso degli individui invece che attaccare gli aggressori esterni (si parla, con un pizzico di ironia, di “fuoco amico”). Con questo medicinale si hanno risposte positive del 70% (come è dimostrato anche dall’Ecocolordoppler) ed in certi casi si ha remissione completa, cosa impensabile fino a poco tempo fa. Vedere in figura 2 LE MOLECOLE ANTICORPALI (COME IL TOCILIZUMAB). Tocilizumab è generalmente ben tollerato, anche se è stato segnalato qualche caso di aumento delle transaminasi epatiche (ALT e AST) peraltro lieve e reversibile.Ritornando alle citochine, possiamo chiederci perché esistano nel nostro organismo se sono dannose. La realtà è che queste sostanze hanno anche una funzione nell’organismo non soggetto agli attacchi del sistema immunitario: agiscono in modo del tutto controllato per le normali infiammazioni e solo quando ci sono le anomalie amplificano la loro attività. Le artriti (dal greco “arthron” ed -itis, un suffisso che indica “infiammazione”, sono tante, ed è impossibile in questa sede parlare di tutte. Mi accontento di alcune, le più comuni, oltre alla reumatoide già citata.
L’artrite psoriasica si manifesta in molti dei malati di psoriasi (fino al 30%, ma alcuni Autori parlano del 48%). Questa  malattia della pelle è caratterizzata da macchie di colore rosso-biancastro coperte di squame secche. Il rischio di ammalarsi di essa aumenta se c’è familiarità. In circa il 75% dei casi l’artrite compare dopo le manifestazioni cutanee  la psoriasi. Vari farmaci capaci di ridurne i sintomi e l’evoluzione sono impiegati. Uno dei più comuni è il Methotrexate, che ho già citato per l’artrite reumatoide. Esso riduce anche le lesioni cutanee. Essendo adoperato in basse dosi, pare che non desti preoccupazioni per altri effetti, inoltre è ben tollerato. A differenza della somministrazione nel caso dei tumori, il cui dosaggio è molto più elevato, il methotrexate viene impiegato nell’artrite psoriasica in quantità limitata (fino a 30 mg una volta alla settimana per via orale). Danni alla salute si sono avuti per lo più nei casi di cattiva interpretazione (30 mg giornalieri) e per errori di compatibilità con altri medicinali. (NOTA 2)
Altri farmaci impiegati sono quelli cosiddetti biologici (anticorpi monoclonali), tra cui, più usato, è l’immunosoppressore Golimumab, sviluppato dalla Società Contocor, che trova impiego anche nell’artrite reumatoide. Il suo meccanismo di azione consiste nel neutralizzare il fattore di necrosi tumorale TNF-alfa(tumor necrosis factor alpha), una molecola che è causa prima del processo di ispessimento della pelle perché fornisce un segnale alla cellula di Langherans (da non confondere con quella omonima del pancreas) che fa da iniziatore. Vedere INIZIO REAZIONE DI ISPESSIMENTO, etc. in figura 2. Una volta che è avvenuto il contatto cellule di Langherans/linfociti T parte l’autoaggressione nei confronti della pelle. La biomeccanica dell’aggressione osso-tendine è analoga a quella derma-epidermide. Ritornando agli anticorpi monoclonali, per quanto riguarda la loro sintesi si veda, il mio  articolo la difficile impresa di battere il cancroEffetti collaterali di questi farmaci biologici sono la  maggiore tendenza a sviluppare infezioni da parte del paziente. Bisogna che la cura venga seguita in centri specializzati . Rammento che oltre al methotrexate ed ai farmaci biologici indicati sopra esistono per l’artrite psoriasica anche altri due farmaci: la ciclosporina l’acitretina. Vedere formule in figura 3. Lspondilite anhilosante (dal greco “spondylos”vertebra, ma si dice anche in italiano “spondilo” per “vertebra”, ed “ankylos” = curvo), tipica dei maschi tra 20 e 40 anni, è da considerare una variante dell’artrite reumatoide ed  è caratterizzata da infiltrazioni nelle cartilagini delle articolazioni di macrofagi e di altri componenti del sistema immunitario che provocano infiammazioni e successivamente (se non si interviene) cicatrizzazioni ed irrigidimenti, pervenendo infine a dei “ponti ossei” nelle zone cervicale, dorsale, lombo-sacrale della colonna vertebrale. Nell’ultima fase i pazienti risultano flessi in avanti a causa  del blocco (anchilosi) della colonna vertebrale )ed hanno difficoltà a sollevare la testa verso l’alto. Vedere in figura 3 ANCHILOSI DI VERTEBRE LOMBARI. Farmaci più efficaci oggi sono quelli cosiddetti biologici, cioè gli anticorpi monoclonali anti-TNF  = anti-tumor ecrosis factor, vedere sotto artrite psoriasica), come Etanercept, Infliximab. Le  spondiliti in generale sono infiammazioni delle vertebre provocate o da agenti infettivi dopo fratture o malattie (tubercolosi, sifilide) ovvero sono manifestazioni di artrite reumatoide. La risonanza magnetica permette la visualizzazione molto precoce di una spondilite (a differenza della radiografia, che difficilmente svela laspondiloartrite assiale).
Un’artrite curabile bene con il cortisone (malgrado gli effetti collaterali di quest’ultimo) è la polimialgia reumatica che se non curata può portare alla cecità. Si manifesta dopo i 50-60 anni con impaccio nei movimenti, con dolori muscolari alle spalle ed alle anche, e talvolta con infiammazione dei vasi arteriosi cranici (arterite temporale o di Horton). n’artrite derivante da un’infezione seguita da un’alterata  risposta immunologica (ma il germe è difficile da trovare, quindi la situazione è diversa da quella dell’artrite settica) è l’artrite reattiva, che è sieronegativa per il fattore reumatoide). Spesso è secondaria ad un’infezione genitale o gastrointestinale. L’affezione alle articolazioni (ginocchia, piedi, vertebre lombari, etc.) compare dopo settimane. Si cura con antibiotici, antinfiammatori, immunosoppressori. Dopo la cura quasi sempre si riesce a riprendere la vita normale. Un’artrite particolare è quella infettiva: un germe penetra nell’articolazione per via sanguigna, certe volte dopo che il paziente si è ferito, od anche a causa di terapie, come le infiltrazioni. Una volta accertata l’origine, la cura non può essere che con l’uso di un antibiotico. na forma di artrite irei quasi benigna è la periartrite scapolo omerale. (L’omero è l’osso lungo che va dalla spalla al braccio, la scapola è l’osso piatto triangolare che si appoggia posteriormente alla cassa toracica.  (NOTA 10)  Nella cavità della scapola è inserita la testa sferica dell’omero). È spesso un’infiammazione dei tendini (che sono i cordoni di tessuto connettivo fibroso dei muscoli, molto resistenti, inestensibili), ad esempio di quelli del bicipite (vedereinserzione del bicipite ed una delle 3 immagini di tendini inPERIARTRITE ALLA SPALLA, etc. in figura 3); oppure l’infiammazione è delle borse sierose (vedere l’immagine borsa in PERIARTRTRITE, etc. della figura 3), che permettono, essendo piene di liquido, agli elementi articolari di scivolare gli uni sugli altri. L’affezione si risolve quasi sempre nell’arco di un anno, un anno e mezzo, effettuando però delle terapie che vanno da quella fisica, agli ultrasuoni, alla ionoforesi ed al laser. Particolarmente efficace in molti casi è quest’ultimo, assolutamente indoloro, limitato ad una decina di sedute (laser al neodimio, Hilterapia®). I tendini lesi possono essere anche quelli della cuffia dei rotatori (vedere qui accanto).

ed in questo caso la colpa è dello sperone osseo dell’acromion. Quest’ultimo disturbo si presenta il più delle volte nelle donne di età maggiore di 40 anni che esercitano attività intensa od aventi già l’artrosi cervicale o che sono esposte al freddo. L’intervento specialistico si chiama acromionplastica (rimodellamento dello sperone osseo dell’acromion). Vedere ancora cuffia dei rotatori in PERIARTRITE ALLA SPALLA, etc. di figura 3.

Appartiene al gruppo delle periartriti anche la capsulite o spalla congelata (infiammazione della capsula articolare, un manicotto di tessuto connettivo che circonda l’articolazione). Vedere per la sua posizione nella prima delle due illustrazioni dell’immagine ARTRITE REUMATOIDE AVANZAMENTO DELLA MALATTIA in figura 3), che è molto seria, perché di solito il paziente non riesce a sollevare il braccio oltre la testa e che può richiedere anche un intervento chirurgico seguito da terapia fisica. Un’infiammazione dei tendini che vanno dall’epicondilo (una protuberanza ossea dell’omero: vedere in figura 2 L’OMERO) al polso ed alle dita è l’epicondilite omerale (gomito del tennista) che non colpisce solo i giocatori di tennis, ma anche altri lavoratori, come quelli che usano il martello pneumatico. Se il disturbo capita improvvisamente, per lenire il dolore si usa il ghiaccio. Per la cura si usano pomate antinfiammatorie, eventualmente si praticano anche infiltrazioni di cortisonici ed , ovviamente, si tiene il braccio in riposo per alcune settimane. Esistono anche alcuni esercizi da praticare dopo la fase acuta che dovrebbero evitare il ripetersi dell’affezione. 
La spalla può essere anche lussata (per fuoruscita dell’omero dalla sua sede normale) e ciò si può verificare non solo per traumi o microtraumi, ma anche per lassità congenita dei legamenti (rilassamento legamentoso congenito), condizione che si verifica di solito in individui giovani dalla pelle e dai capelli chiari.
 Aggiungiamo ancora qualcosa sulle patologie della mano, in primo luogo sulla malattia di Dupuytren provocata da una retrazione dell’aponeurosi palmare. Per aponeurosi si intende una membrana situata sotto la pelle del palmo della mano che ha funzioni protettive. Oltre al dolore, si osservano inizialmente dei noduli e, poi, in generale, anche una diminuzione della funzionalità della mano.  La malattia viene curata oggi con iniezioni di un enzima, la  collagenasi, la cui struttura molecolare è illustrata nella figura accanto.
SEGNALA UN ERRORE OD UN’INESATTEZZA

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NOTA 1 – marzo 2016 – L’esercizio fisico ininterrotto sembra essere l’arma più efficace contro il rischio di ricadute del mal di schiena acuto. Secondo uno studio effettuato su oltre trentamila persone pubblicato un pò di tempo fa su JAMA Internal Medicine il rischio di ricadute per chi fa esercizio fisico si dimezza. Utile anche una costante attività fisica per evitare che compaia per la prima volta il mal di schiena acuto.

NOTA 2  All’American Chemical Society (ACS) meeting dell’agosto 2016 è stata presentata una nuova molecola che potrebbe divenire un efficace  medicinale contro la psoriasi, un RNA sferico antisenso (SNA). Per gli RNA antisenso vedere  il mio articolo il DNA del 2011  ,  ed in particolare, la figura 4 di detto articolo.


NOTA 3  
– L
a cartilagine è un tessuto connettivo di sostegno fatto di fibre di collagene e di una matrice amorfa gelatinosa . Sebbene si tratti solo di studi, alcuni scienziati sono riusciti a sintetizzare un collagene sintetico che in avvenire potrebbe servire per la medicina ricostruttiva. La sintesi si realizza con tre peptidi spiraliformi (immagine LE TRE PROTEINE qui accanto) che possono ttorcigliarsi in tre eliche dando le fibre. Sia le fibre che il gel sono favorevolmente assemblate se le estremità sono attaccaticce (sticky). Sticky’ ends start synthetic collagen growth 14.11.2014.htm  

NOTA 4 – Nell’artrite reumatoide è frequente la presenza di anticorpi anti-citrullina (detti anche anicorpi anti-CCP,  anti peptide ciclico citrullinato  o  ACPA, il cui peptide cioè è basato sulla CITRULLINA, un amminoacido la cui struttura è qui indicata). Un’analisi del sangue può pertanto servire a focalizzare la diagnosi.  Anticorpi anticitrullina alti e bassi – Scopri i  valori normali!.pdf.                                                                       

 

NOTA 5 –  Osservare questa immagine (TUNNEL CARPALE) >>>>>>> sotto  a sinistra:

 NOTA 6 – Per mettere in evidenza UN  SINTOMO IMPORTANTE dell’artrite  reumatoide,  osserviamo la   immagine qui sotto>>>>

 NOTA 7 –  A  proposito di osteoporosi, come la si può contrastare? Secondo alcuni ricercatori messicani, delle sostanze contenute nella varietà blu dell’Agave tequilana (immagine sotto), oltre ad essere il materiale di partenza  di un famoso liquore, sono indicate per contrastare l’osteoporosi perché facilitano l’assorbimento di calcio e magnesio, elementi essenziali per la salute delle ossa.  In search of a treatment for osteoporosis from the tequila agave — ScienceDaily.htm. Vedere umma gine di AGAVE-TEQUILAMNA:

 

 

 – NOTA 8 – Secondo un articolo del PNAS a nome di  Ian J. Wallacea e collaboratori, dell’agosto 2017l’artrite al ginocchio in USA è raddoppiata dal 1940 ad oggi. Le cause non sono  accertate, ma dovrebbe aver favorito questo tasso l’allungamento della  vita e l’obesità.

  NOTA 9 – marzo 2018 – La diagnosi e le cure per possibili dolori alla oarte anteriore del ginocchio, tra cui  il cosiddetto “segno del cinema”( un aumento del dolore anteriore dopo aver mantenuto la posizione seduta per lungo tempo) vengono ampiamente trattati in Quando il ginocchio fa male «davanti», corriere della sera (salute) del 25.02.2018 , anche con la consulenza di Roberto D’anchise, responsabile dell’unità Operativa di Chirurgia del Ginocchio, Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano .

NOTA 10   aprile 2018 – Il dolore alla scapola è per lo più provocato da contratture di fasci muscolari,  soprattutto dei muscoli elevatori. Un quadro completo comprendente varie altre cause è visibile nell’articolo  A cosa è dovuto il dolore alla scapola – Corriere della sera (salutedel 22 aprile 2018. 

NOTA 11 – Dolori al collo di lunga durata(mesi), provocati da spondiliti, sono piuttosto rari e richiedono visite specialistiche. Altrimenti , nei casi più comuni, è sufficiente praticare massaggi, fare docce tiepide, applicare dei nastri terapeutici detti Kinesio tape,  fare streching.   

 

Zvetana Sotirova
14 Febbraio 2013 a 16:20 |

Buongiorno dottore,sono una donna di 52 anni,e soffro di tendinite calcifica alle spalle.Dolori di giorno continui da 2-3 mesi e sopratutto di notte.L’ortopedico mi ha prescritto onde d’urto 3 serie in 3 settimane.Ne ho fatto gia due ,ma mi sembra di non sentire miglioramenti.Non riesco ad alzare le bracia sopra la testa,dificolta anche di spogliarmi e quant’altro.Se non migliorano le mie spalle dopo le onde d’urto,cosa altro posso fare,anche per la borsite che e comparsa contemporaneamente.
Grazie
Cordiali saluti

gioa.boffa
14 Febbraio 2013 a 17:33
Rispondo a @Zvetana Sotirova 

cara signora, non sono né medico né specialista del ramo, ma solo un chimico, come può vedere in Archivi del presente blog negli articoli intitolati “storia di un chimico, etc”. Tuttavia ho conosciuto una persona che non aveva avuto successo con le radiazioni e che é tornata dopo un anno in perfetta forma dopo aver preso, sistematicamente, una compressa al giorno per tutto l’anno (ed anche dopo) di FISH FACTOR (basta richiederlo in una farmacia od in una parafarmacia senza ricetta medica). E’ basato su alcune sostanze che ricostituiscono le cartilagini. Non è detto che funzioni sempre, dato che il successo dipende molto dallo stato delle articolazioni, ma, tra l’altro, non fa nessun male dato che i costituenti sono già nel nostro organismo, e ne vale la pena provare. Le auguro una guarigione definitiva, cordiali saluti
gioa

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